Costituzioni PDF – ristampa marzo 2019
CONSTITUIÇÕES PT

COSTITUZIONI della “COMPAGNIA DI SANT’ORSOLA”

Istituto secolare di Sant’Angela Merici

Prot..n.I.s. 4189/93

DECRETO

 Lo Spirito Santo, vero artefice della fecondità della vita della Chiesa, ha suscitato in essa il carisma della consacrazione secolare, che, nel corso dei secoli, ha riunito persone desiderose di consacrarsi totalmente a Dio con la professione dei Consigli Evangelici vissuti mondo, senza alcun segno esteriore della loro vocazione, per poter essere dal di dentro lievito e fer­mento di santità.

Antesignana di questa vocazione, ufficialmente ri­conosciuta dalla Chiesa nel 1947, è la “Compagnia di Sant’Orsola” fondata da Sant’Angela Merici a Bre-scia il 25 novembre 1535, approvata dall’Ordinario diocesano l’8 agosto 1536 e confermata da Papa Paolo III con la Bolla “Regimini Universalis Ecclesiae”, il 9 giugno 1544.

A questa Compagnia iniziale si rifanno tutte Figlie di Sant’Angela Merici, specialmente le Orsoline secolari, organizzate in numerose Compagnie diocesane che, riunite in una federazione furo­no riconosciute come un unico Istituto secolare a forma federativa di diritto pontificio con il Decreto “Vetustum et Praeclarum Institutum” del 25 mag­gio 1958, che ne approvava le Costituzioni per sette anni.

Successivamente, nel 1967, la Sede Apostolica ap­provava ad experimentum le nuove Costituzioni, e nel 1977 il testo ancora in vigore.

Dopo la promulgazione del nuovo Codice di diritto canonico, l’Istituto secolare “Compagnia di Sant’Orsola” si è interessato a studi specifici, ha consultato esperti, ha sollecitato le Compagnie Federate e i loro membri ad approfondire il pro­prio carisma e le proprie tradizioni e soprattutto ha impetrato la Grazia del Signore, certo della parola di Sant’Angela: “Gesù Cristo mai abban­donerà questa Compagnia finché il mondo durerà”, al fine di giungere ad un nuovo testo co­stituzionale che, attento al contesto storico attua­le e sempre aperto al futuro, richiami origini e tradizioni.

Pertanto dopo accurato esame, la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica con il presente Decreto

approva

 il nuovo testo delle Costituzioni della “Compagnia di l’Orsola”, Istituto secolare di Sant’Angela Merici, secondo l’esemplare conservato nel suo Archivio, ed auspica che esse offrano a tutte le consacrate dell’I­stituto un cammino di santità per una testimonianza più incisiva nella Chiesa e nel mondo.

Dato a Roma, l’8 Agosto 1994.

Eduardo Cardinale Martinez Somalo

Prefetto

+ Francisco Javier Erràzuriz Ossa

Segretario

COSTITUZIONI della COMPAGNIA DI SANT’ORSOLA

Istituto secolare di Sant’Angela Merici

CAPITOLO PRIMO
CHIAMATE PER GRAZIA A SERVIRE INSIEME IL SIGNORE

IL NOSTRO ISTITUTO

1.1  Sant’Angela Merici ha chiamato “Compagnia di Sant’Orsola” 1 l’istituzione di vergini consacrate nel mondo, da lei fondata a Brescia il 25 novembre 1535.

1.2  La “Compagnia di Sant’Orsola” 2, approvata dall’Ordinario diocesano l’8 agosto 1536, e da Paolo III il 9 giugno 1544 con la Bolla ‘Regimini Universalis Ecclesiae’, si è diffusa nel corso dei secoli in Italia e nel mondo con il sorgere di numerose Compagnie.

1.3  Il 25 maggio 1958, accogliendo le esigenze di comunione e di collaborazione delle Compagnie, la Santa Sede ne ha costituito ed approvato la Federazione quale istituto secolare femminile di diritto pontificio a organizzazione diocesana e interdiocesana.

1.4  Nella Federazione ciascuna Compagnia conserva la propria autonomia di governo: formativa, organizzativa, economica. Ciascuna Compagnia, secondo le proprie tradizioni, mantiene un particolare legame con il Vescovo della Diocesi in cui ha la propria sede.

Qualora una Compagnia dell’Istituto3 non si trovasse nella condizione di gestire  l’autonomia di governo,  sarà dovere e diritto dell’Istituto,  attraverso la Presidente e il suo Consiglio provvedere al governo e alla gestione  dei beni della Compagnia stessa.   In questi casi, la Presidente e il Consiglio della Federazione, assumeranno le funzioni che la direttrice e il suo consiglio hanno nelle Compagnie diocesane.

La Presidente, sentita la Compagnia interessata  e valutata attentamente la situazione, con il consenso del Consiglio della Federazione,  provvederà a comunicare alla Santa Sede,  per la conferma, la decisione di sospendere  il Governo della Compagnia in difficoltà.  Con la conferma della S. Sede  la Presidente ed il Consiglio della Federazione assumeranno il governo della medesima a norma delle Costituzioni.

1.5  Nella vita della Fondatrice, nella Regola, nei Ricordi e nel Testamento, calati nell’attuale contesto storico dalle presenti Costituzioni, troviamo la norma fondamentale della nostra vita e la via per realizzare il fine dell’istituto: tendere alla perfezione della carità; fare onore a Gesù Cristo; servire Dio e il suo Regno; collaborare alla salvezza del mondo.

LA NOSTRA FONDATRICE

2.1  La Fondatrice  Sant’Angela Merici, in docilità allo Spirito, accolse il mistero di Cristo, mandato dal Padre nel mondo a condividere la storia e la vita dell’uomo, per rivelare nella Pasqua la sua dedizione totale al Padre per l’umanità e per portare a compimento il disegno di salvezza. Visse questo mistero nelle condizioni comuni e ordinarie dell’esistenza umana, unita con atteggiamento sponsale al Figlio di Dio, suo “Amatore”. 4

2.2  In obbedienza allo Spirito, fece fiorire a gloria di Dio, in una istituzione del tutto nuova, quella forma mirabile di vita che il Salvatore ha vissuto e con lui la Madonna, gli Apostoli, le Vergini e tanti cristiani della Chiesa primitiva.

2.3  Noi, sue figlie, con gioia e gratitudine, ne accogliamo il carisma che lo Spirito Santo continuamente rinnova in fedeltà alle origini e alle attese della Chiesa.

IL NOSTRO CARISMA

3.1  Partecipi mediante la fede e il battesimo del mistero pasquale di Cristo nel nuovo popolo di Dio che è la Chiesa, siamo chiamate ad essere “vere e intatte spose” 5del Figlio di Dio, a separarci dalle “tenebre” 6 del mondo e a unirci insieme per “servire” 7 il Regno di Dio nella secolarità.

3.2  Nella Compagnia risponderemo liberamente e con animo lieto alla chiamata, e con docilità ci lasceremo guidare dallo Spirito nella sequela di Cristo, obbediente, casto e povero, perché il nostro essere  assuma la forma della fede, della speranza e della carità.

3.3  La nostra vita di Consacrate secolari avrà il suo centro di unità in Cristo Gesù, che ha ristabilito l’alleanza del Padre, e ha rivelato il suo amore senza riserve per ogni essere umano.

3.4  Camminando con fedeltà in questa forma di vita parteciperemo attivamente all’avvento del Regno dando il nostro contributo per: portare la forza rinnovatrice del Vangelo negli ambienti dove Dio ci ha chiamate; discernere il progetto di Dio sulla storia; orientare alla luce delle cose di lassù gli avvenimenti del quotidiano; essere ovunque operatrici di pace e di concordia.

IL NOSTRO STILE  DI  VITA

4.1  Il nostro cammino spirituale si esprime in una continua tensione verso Cristo. Unite a Lui, fonte della vera sapienza, cerchiamo di realizzare nella nostra vita quella mirabile sintesi di azione e contemplazione che fu della nostra Madre e delle nostre prime sorelle: “stando nel mondo, partecipi della vita attiva, gustano della vita contemplativa e in maniera mirabile uniscono l’azione alla contemplazione; l’altezza della contemplazione non distoglie dall’azione, né l’attività impedisce il gusto delle cose celesti” 8.

4.2  Lo Spirito Santo, che opera sempre in noi, ci renderà capaci di silenzio, stupore e sapienza come Anna, figlia di Fanuel 9, e ci darà la forza e l’ardore di Giuditta 10. Con il suo aiuto la nostra vita sarà  di impegno per essere testimoni di carità, di fede e di speranza nel cuore del mondo; di responsabilità per un sapiente discernimento delle luci e delle ombre che sono nell’uomo e nella storia; di “ammaestramento e di edificazione” 11 per tutti mediante i gesti del quotidiano che nascono da un cuore plasmato dal Vangelo; di partecipazione per creare strutture di fraternità e di solidarietà capaci di aiutare la libertà dell’uomo ad aprirsi al futuro di Dio.

4.3  Con animo filiale parteciperemo al dinamismo missionario della Chiesa, tutta protesa alla evangelizzazione, ci impegneremo a dare il nostro contributo da laiche consacrate alla vita della diocesi, e a pregare intensamente perché Dio “non abbandoni la sua Chiesa, ma la voglia riformare come a Lui piace ” 12.

4.4  Nella Compagnia vogliamo ricercare, edificare e custodire lo spirito di unità e di fraternità, segni inconfondibili dell’autenticità della nostra comunione con Dio. Avremo così la certezza di essere sulla “via buona e gradita a Dio” 13 e manifesteremo al mondo di essere discepole del Signore. Nella condivisione tra le sorelle troveremo l’aiuto, per vivere secondo lo Spirito nella vita personale,sociale ed ecclesiale, e il sostegno, per superare le prove del pellegrinaggio terreno.

CAPITOLO SECONDO
COLORO CHE SONO CHIAMATE 

CAMMINO INIZIALE

5.1  A colei che si sente chiamata a seguire Cristo Gesù secondo il carisma di Sant’Angela Merici la Compagnia  che la accoglie, dopo un periodo di orientamento vocazionale, propone il tempo di prova iniziale.  Questo tempo dovrà consentire alla Candidata di verificare l’autenticità della sua vocazione, di approfondire l’identità della consacrazione secolare, di conoscere lo spirito della Fondatrice e di sperimentare la forma di vita da lei tracciata.

5.2  L’ammissione al periodo di prova iniziale è di competenza della Direttrice della Compagnia, con il consenso del suo Consiglio, sentito il parere di chi ha aiutato la Candidata nel periodo di orientamento vocazionale.

5.3  Sarà ammessa colei che dimostra di entrare lietamente e liberamente e ha i requisiti necessari per condurre la vita che è propria della Compagnia. La Candidata dovrà avere compiuto 18 anni, non essere legata dal vincolo matrimoniale e non essere incorporata in altro istituto di vita consacrata, o in una società di vita apostolica.

5.4  Il periodo di prova iniziale ha la durata di due anni. Una eventuale riduzione per un tempo non superiore a due mesi, potrà essere concessa per giusti motivi, dalla Direttrice della Compagnia. Il periodo di prova potrà essere prorogato per non più di due anni su richiesta della Candidata o per decisione della Direttrice; in entrambi i casi, con il consenso del Consiglio, e sentita la Responsabile della formazione.

5.5  La Candidata, durante la prova iniziale, sarà accompagnata dalla Responsabile della formazione che le sarà vicina con la testimonianza, con il consiglio, con la preghiera, con la proposta di adeguati itinerari formativi, e la aiuterà a entrare in un costruttivo dialogo con la Direttrice. La Candidata sarà sostenuta dai membri della Compagnia con la preghiera, l’amicizia e il dialogo nel  reciproco rispetto e con il dovuto riserbo.

5.6  Essa troverà negli itinerari formativi gli strumenti utili per una autentica conoscenza di sé e per una personale formazione sul piano umano, culturale, spirituale, ecclesiale ed apostolico. Attraverso questi ed altri aiuti dovrà assimilare i valori evangelici, interiorizzare e sperimentare gli impegni derivanti dalla consacrazione nel mondo, conoscere la storia della Compagnia e amarne la vita.

INCORPORAZIONE TEMPORANEA

6.1  La Candidata che nel periodo della prova iniziale avrà maturato la ferma intenzione di seguire Cristo secondo il carisma di Sant’Angela Merici, potrà chiedere di essere ammessa alla consacrazione che, sia pure in modo temporaneo, la incorpora nella Compagnia.

6.2  Nel tempo della incorporazione temporanea la Responsabile della formazione o altra incaricata continuerà a seguire la Consacrata affinché, in docilità allo Spirito, assuma ed esprima sempre più nella sua vita lo stile della secolarità consacrata tipica della Compagnia, e cresca nel desiderio e nella volontà di donarsi a Dio, in modo totale e definitivo.

6.3 Il periodo della incorporazione temporanea ha la durata di cinque anni e sarà suddiviso in due tempi: il primo di due anni, il secondo di tre anni. Una diversa suddivisione potrà essere concessa dalla Direttrice della Compagnia con il consenso del suo Consiglio, e sentita la Responsabile della formazione. Il periodo di incorporazione temporanea potrà essere prorogato, per non più di due anni, su richiesta della Candidata o per decisione della Direttrice; in entrambi i casi con il consenso del Consiglio, e sentita la Responsabile della formazione.

6.4  Prima dello scadere dei vari tempi la Candidata chiederà di rinnovare il proprio impegno temporaneo o di essere incorporata a vita.

6.5  Un eventuale anticipo della incorporazione a vita, per non più di tre mesi, potrà essere concesso per giusto motivo dalla Direttrice della Compagnia.

6.6  Il diritto di ammettere alla incorporazione temporanea e a vita, spetta alla Direttrice, con il consenso del suo Consiglio, sentito il parere della Responsabile della formazione. La Candidata, possibilmente durante una celebrazione liturgica, farà la sua consacrazione alla presenza della Direttrice, o di una sua delegata, che la riceve in nome della Chiesa e della Compagnia.

INCORPORAZIONE A VITA

7.1  La consacrazione a vita, definitivo sigillo dell’alleanza sponsale, incorpora nella Compagnia a tutti gli effetti canonici.

7.2  La Consacrata continuerà per tutta la vita a curare la sua formazione umana, spirituale, intellettuale, professionale e apostolica valorizzando, con senso di responsabilità, i mezzi offerti dalla Compagnia, dalla Chiesa e dalla società, per tendere a una sempre più radicale donazione a Cristo nella storia.

7.3  Si sentirà corresponsabile della vita e della crescita della Compagnia; troverà in essa il luogo privilegiato per il confronto, il dialogo e il sostegno per un cammino di rinnovata fedeltà.

USCITA VOLONTARIA

8.1  Qualora una Consacrata, terminato il rispettivo tempo degli impegni temporanei, volesse lasciare la Compagnia, la Direttrice e la Responsabile della formazione le saranno vicine perché assuma la decisione alla luce della fede, e in piena consapevolezza e libertà. Se decidesse di lasciare la Compagnia durante l’impegno temporaneo o a vita, ne farà domanda scritta alla Direttrice che, con il consenso del suo Consiglio, nel caso della consacrazione temporanea, le concederà l’indulto mentre, nel caso della consacrazione a vita, inoltrerà la richiesta di indulto al Vescovo della diocesi in cui la Compagnia ha la sua sede.

8.2  In forza dell’indulto la Consacrata è sciolta dagli impegni di consacrazione e terminano per lei tutti i diritti e tutti i doveri derivanti dalla incorporazione nella Compagnia.

 NON AMMISSIONE, DIMISSIONE, PASSAGGIO, TRASFERIMENTO

9.1  Colei che desidera entrare nella Compagnia, o perseverare in essa, non sempre è effettivamente adatta a viverne gli impegni. In tal caso la Direttrice, con il consenso del suo Consiglio, sentito il parere della Responsabile della formazione, non ammetterà la Candidata alla prima consacrazione, al suo rinnovo, o alla consacrazione a vita.

9.2  Se una Consacrata, ripetutamente, incorresse in colpe gravi e palesi la Direttrice la richiamerà almeno due volte, con espresso riferimento alla possibilità di dimissione 14.

9.3  Qualora dimostrasse incorreggibilità la Direttrice, con il consenso del suo Consiglio, dovrà avviare la procedura di dimissione, secondo quanto previsto dal Codice di Diritto canonico 15, che regola pure i casi di dimissione doverosa e di dimissione  ‘ipso facto’ 16. L’atto di dimissione dovrà essere convalidato dalla Santa Sede.

9.4  Contro l’eventuale dimissione, la Consacrata ha diritto di ricorrere alla Santa Sede, entro dieci giorni dalla ricezione della notizia 17.

9.5  Sarà dovere della Compagnia sostenere con carità evangelica colei che non è stata ammessa alla consacrazione o che è stata dimessa.

 9.6  Per l’eventuale passaggio ad altro istituto di vita consacrata o da uno di questi istituti si seguiranno le norme del Codice di Diritto canonico 18. Per l’eventuale trasferimento da una Compagnia ad altra della Federazione è sufficiente l’accordo delle due Direttrici con il consenso del rispettivo Consiglio.

RIENTRO NELLA COMPAGNIA

10  Con amore la Compagnia accoglierà colei che, uscita volontariamente o dimessa, chiedesse di rientrare, purché accetti le modalità, le condizioni  e un tempo di attesa stabiliti, con prudenza e carità evangelica, dalla Direttrice con il consenso del suo Consiglio, e sentita la Responsabile della formazione.

CAPITOLO TERZO
PER RISPONDERE ALLA GRAZIA DELLA VOCAZIONE

 

LA NOSTRA PREGHIERA

11  La grazia che Dio Padre ci ha fatto di donarci totalmente a Lui nel Cristo, mediante la Chiesa, richiede, per essere portata a compimento, una incessante preghiera e un vivo desiderio di radicale fedeltà. La preghiera perseverante ci renderà partecipi del colloquio filiale di Gesù con il Padre e ci disporrà ad accogliere i doni dello Spirito Santo.

LA PAROLA DI DIO

12  La nostra preghiera trova radice e nutrimento nella Parola di Dio. Nella Chiesa e con la Chiesa, ci apriremo all’ascolto orante della Parola del Signore e la accoglieremo  nella docilità della fede. Con l’aiuto dello Spirito ci impegneremo a tradurla in comportamenti concreti e coerenti, per testimoniare nella nostra vita la novità e la speranza del Vangelo. Illuminate e trasformate dalla Parola, potremo guardare all’uomo, al mondo e alla storia con lo sguardo di Dio.

LA VITA LITURGICA E SACRAMENTALE

13.1  L’Eucaristia, fonte e culmine della vita della Chiesa, è il centro della nostra vita, il cuore della nostra vocazione, il nutrimento della nostra missione. Ad essa attingeremo la forza per offrire,  in fedeltà e in rendimento di grazie, la nostra vita, amando come il Cristo ci ha amato; da essa riceveremo in dono la gioia di aprirci alla speranza di un mondo rinnovato.

13.2 Per questo parteciperemo ogni giorno alla celebrazione dell’Eucaristia; in caso di impedimento ci uniremo alla celebrazione del santo sacrificio continuamente offerto nel mondo e sul mondo.

13.3  Celebreremo con la Chiesa il mistero di Cristo nell’anno liturgico, valorizzeremo il giorno del Signore e glorificheremo Dio, normalmente ogni giorno, con le Lodi e i Vespri.

13.4  La coscienza della inadeguatezza della risposta al dono di Dio e dell’infedeltà alla sua grazia ci spingerà a domandare al “benignissimo Signore” 19 misericordia e tempo e modo di pentirci. Ci accosteremo con frequenza e con regolarità per quanto possibile al sacramento della riconciliazione.

LA PREGHIERA PERSONALE

14.1 Consapevoli che occorre raccogliersi in Dio per stare in verità nel mondo, troveremo ogni giorno momenti di silenziosa adorazione e contemplazione anche nelle nostre case per: dare voce alla lode e al rendimento di grazie insieme con tutte le creature; chiedere perdono per il peccato del mondo, per noi e per tutti i nostri fratelli; stupirci delle meraviglie che Dio opera in noi e attorno a noi.

14.2  Sapremo valorizzare tutti i mezzi che possono aiutarci nel nostro cammino di continua conversione:  in particolare la revisione di vita, il confronto con la Direttrice e la direzione spirituale.

14.3  Accoglieremo  l’invito della Fondatrice di accompagnare la nostra preghiera con il digiuno. In dialogo con la guida spirituale e con il consenso della Direttrice, troveremo tempi e forme personali di digiuno, che ci dispongono alla conversione, alla sobrietà di vita e alla solidarietà con i fratelli più poveri.

14.4  La nostra vita di preghiera troverà modo di esprimersi anche con forme di devozione tradizionale  proprie della comunità e della Chiesa locale.

14.5  Arricchiremo la nostra vita spirituale con lo studio degli insegnamenti del Magistero e con la partecipazione alle iniziative promosse dalla Chiesa locale.

14.6  Mediteremo la Regola e gli altri scritti che la Fondatrice ci ha lasciato, via sicura per rispondere con fedeltà alla chiamata divina. Celebreremo con fervore la sua festa e quella di Sant’Orsola, e nel giorno di Santa Caterina d’Alessandria ricorderemo la nascita della Compagnia.

15  Per la nostra vita interiore sono di importanza fondamentale gli Esercizi spirituali annuali, le giornate di spiritualità e gli  incontri periodici secondo le tradizioni di ogni Compagnia. Questi tempi forti, che sono per ciascuna di noi un autentico dono dello Spirito Santo, saranno accolti con responsabilità e gratitudine. Essi costituiscono anche per la Compagnia un tempo di grazia, durante il quale potremo: condividere lo stesso ideale; comunicarci la gioia dell’essere insieme; sperimentare più intensamente tra noi la presenza di intercessione della Fondatrice.

16  Maria, madre di Gesù,alla quale ricorreremo con affetto filiale, è il modello della nostra vita di Consacrate nel mondo e il sostegno della nostra risposta quotidiana a Dio. Da lei impareremo a progredire nella fede e ad aprirci all’amore di Dio. Per mezzo suo imploreremo la luce dello Spirito. A lei ci rivolgeremo nelle prove e nelle difficoltà per essere, come lei, sempre fedeli. Considereremo il rosario forma privilegiata di preghiera mariana.

17  Nella consapevolezza che senza spazi di tempo responsabilmente cercati non ci è possibile vivere da contemplative nell’azione, ci sforzeremo di essere fedeli alla vita di preghiera personale e comunitaria e a quanto concorre alla nostra crescita secondo il progetto di Dio. Qualora vi fossero persistenti difficoltà cercheremo, in dialogo con la Direttrice, di trovare le modalità più idonee per salvaguardare la nostra vita spirituale.

CAPITOLO QUARTO
CONSACRAZIONE E MISSIONE

CONSACRAZIONE

18.1  In Cristo il Padre offre a ciascuna di noi la singolare grazia della consacrazione nella Compagnia. Con la nostra risposta, mediante l’assunzione dei consigli evangelici, esprimiamo la volontà decisa e assoluta di donarci incondizionatamente a Dio e ai fratelli e di essere fedeli per tutta la vita.

18.2  Assumeremo i consigli evangelici di obbedienza, di castità, di povertà, o con “fermo proposito” 20 o con voto o con promessa, per viverli nella secolarità nel modo inteso dalla Fondatrice e presentato in queste Costituzioni. Ogni singola Compagnia con delibera della sua Assemblea deciderà la forma del vincolo sacro in conformità alla propria storia anche recente.

18.3  La formula di consacrazione, nella quale la candidata esprimerà il dono di sé in risposta alla chiamata di Dio, e l’impegno ad assumere i consigli evangelici di obbedienza, di castità, di povertà, dovrà fare riferimento al vincolo sacro, che come tale impegna in coscienza, alla persona che legittimamente riceve l’atto di consacrazione a nome della Chiesa e della Compagnia, alla durata del periodo dell’impegno, alla Regola di Sant’Angela e alle Costituzioni.

OBBEDIENZA FILIALE

19.1  Con il dono della nostra volontà a Dio partecipiamo nella Chiesa e con la Chiesa al mistero dell’obbedienza di Cristo, venuto nel mondo non per fare la sua volontà, ma la volontà di Colui che lo ha mandato.

19.2  In unione a Cristo vivremo l’obbedienza alla Parola di Dio, al Magistero e alle leggi della Chiesa, a coloro che servono la Compagnia con l’autorità, “al padre e alla madre” 21, “alle leggi e agli statuti dei reggitori, e ai governatori degli Stati”22, purché non contrari alla coscienza illuminata dalla fede, “e a ogni creatura per amore di Dio”23; ma soprattutto saremo docili allo Spirito Santo che “di continuo”24, con il consiglio e l’ispirazione, parla al cuore riconciliato e libero.

 19.3  Nel confronto all’interno della Compagnia ognuna di noi imparerà a discernere nelle proprie condizioni di vita le esigenze dell’obbedienza,”grande luce”25 e sorgente della libertà e della gioia che nascono dal sacrificio spirituale di sé.

19.4  Per l’impegno assunto con la consacrazione, ognuna, in dialogo attivo e responsabile secondo modi e tempi ricercati e concordati, verificherà con la Direttrice, o con una sua eventuale delegata, il proprio impegno di fedeltà alle esigenze della vocazione e al carisma, e la partecipazione alla vita della Compagnia, secondo la Regola e le Costituzioni; sottoporrà orientamenti e scelte che possono modificare in modo determinante la propria vita, quali il cambio di lavoro e di residenza, l’accettazione o il rifiuto di incarichi pubblici, di particolari responsabilità familiari e di impegni apostolici, disponibile ad accettare le indicazioni che le saranno suggerite.

19.5  Sapienza e rettitudine di giudizio guideranno noi Consacrate e la Direttrice nel cammino di ricerca della volontà di Dio che perdura tutta la vita e non ci potrà mai esonerare dall’assumere personalmente le proprie responsabilità.

CASTITÀ VERGINALE

20.1  Abbracciando la castità per il Regno dei Cieli partecipiamo nella Chiesa e con la Chiesa al mistero della verginità di Cristo che ha tanto amato gli uomini fino a dare se stesso per la loro salvezza

20.2  In unione a Cristo e ad imitazione di Lui, risponderemo all’amore del Padre con un continuo atto di amore, tenendo viva in noi l’attesa dell’incontro definitivo con l'”Amatore” nostro. Nella nostra vita quotidiana esprimeremo a noi stesse e al mondo la letizia e la gratitudine di chi sa di essere amata e testimonieremo la gioia del dono di noi stesse a Dio. Saremo aperte ai valori dell’amicizia, alla collaborazione, all’aiuto cordiale verso tutti. Sapremo valorizzare la nostra femminilità che ci porterà ad essere donne liete e libere, piene di carità, di fede e di speranza, disponibili a donarci a tutti senza lasciarci possedere da nessuno.

20.3  Nel clima di famiglia, che ogni Consacrata è impegnata a costruire e a conservare nella Compagnia, ognuna di noi potrà trovare mezzi e modi per procedere nei momenti di  difficoltà, e per vivere la solitudine e le prove spirituali.

20.4  Per l’impegno assunto con la consacrazione ognuna, “facendo volontariamente sacrificio a Dio del proprio cuore” 26, vivrà fedelmente la castità verginale in tutte le sue dimensioni ed esigenze di pienezza e di rinuncia. Si comporterà in modo da non commettere ” cosa alcuna che sia indegna di spose dell’Altissimo” 27.

20.5  Vigilanza e profondo rispetto animeranno le dirette Responsabili nell’aiutare e accompagnare le sorelle nel cammino di continuo dono al Signore.

POVERTÀ EVANGELICA

21.1  Alla sequela di Cristo Gesù partecipiamo nella Chiesa e con la Chiesa al mistero della povertà del Salvatore che tutto ha ricevuto dal Padre e tutto ha rivolto e offerto a Lui, fonte di ogni bene.

21.2  In unione a Cristo e ad imitazione di Lui praticheremo la povertà evangelica nella dipendenza totale da Dio,  che vuole il nostro bene e la nostra gioia; sperimenteremo la libertà dei figli, vivendo del nostro lavoro e usando le cose del mondo, con un sereno abbandono nel Padre e nella sua “benevola e ineffabile Provvidenza”28; sapremo accettare serenamente i nostri limiti, i problemi e le sofferenze della vita come partecipazione alla povertà di Cristo, fino alla suprema povertà della morte. Saremo sempre disposte a donare ai fratelli tempo, consiglio, preghiera, denaro e altri beni, attente alle povertà emergenti, alle esigenze della Chiesa e ai bisogni della Compagnia.

21.3  In costante dialogo ricercheremo nella Compagnia le vie per un sapiente discernimento delle realtà in cui siamo inserite e i modi per attuare il nostro effettivo impegno di povertà. Anche la Compagnia nel suo insieme e nella eventuale gestione di Opere o Attività apostoliche, sarà animata da uno spirito di condivisione e manterrà uno stile di sobrietà.

Lo stesso possesso e gestione29 di beni mobili e immobili  delle singole Compagnie e dell’Istituto saranno conformi al nostro carisma,  cioè caratterizzate da sobrietà, carità e solidarietà  tra le Compagnie dell’Istituto.

La Compagnia,  evitando la conservazione e l’accumulo,  provvederà per tempo alla necessaria alienazione dei propri beni immobili e destinerà il ricavato  sia per le necessità spirituali e formative  della Compagnia,  sia per il servizio che la Federazione  offre alla mondialità dell’Istituto, che per gli scopi religiosi e caritativi della Chiesa particolare e universale.

21.4  Per l’impegno assunto con la consacrazione ognuna cercherà, volontariamente, la limitazione e la dipendenza nell’usare e nel disporre dei propri beni. Per questo verificherà con la Direttrice, o con una sua eventuale delegata, in modi e tempi concordati, la propria personale situazione economica, e i criteri per l’uso dei beni; e chiederà il permesso per contrarre debiti, fare prestiti, avalli, spese straordinarie, elargizioni di una certa consistenza in rapporto alla propria condizione economica. Nei casi urgenti agirà con prudenza e, appena possibile, informerà la Direttrice.

21.5  Carità cristiana e sollecitudine materna animeranno le Responsabili ad essere vicine ai membri della Compagnia che si trovassero in situazione di bisogno.

TESTIMONIANZA FEDELE

22.1  La nostra consacrazione ci rende partecipi nella Chiesa della missione di Cristo Gesù, sacerdote, re e profeta.

22.2  In unione a Cristo e in comunione con la Chiesa, saremo animate dall’impegno di offrire a Dio il culto spirituale e di servire il Regno e la sua crescita nella storia.

22.3 Nella famiglia e nella professione, nella comunità civile ed ecclesiale, e in ogni nostra attività e iniziativa terremo desta la speranza del cielo, dove Gesù vive alla destra del Padre. Il nostro lavoro si svolgerà con grande senso di responsabilità, con competenza, serietà e onestà. Ovunque ci troveremo, cercheremo di essere costruttrici di pace; ci apriremo alle necessità dei fratelli e all’impegno di edificare in modo solidale la città dell’uomo, nella difesa della verità e della giustizia. Accoglieremo gioiosamente Cristo e lo serviremo con amabilità e mitezza in ogni essere umano, a cominciare dai più poveri. Il nostro comportamento sarà giudizioso e mite, di buon esempio e di edificazione per quanti incontreremo; le nostre parole saranno “sagge e misurate, non aspre, non crude, ma umane e inducenti a concordia e carità” 30.

22.4  Consapevoli di essere parte viva della Chiesa locale e universale, collaboreremo secondo il nostro stile di vita alla crescita della comunità ecclesiale, presteremo attenzione alle indicazioni dei nostri Pastori, soprattutto del Vescovo diocesano, in ordine ai bisogni della Chiesa per l’evangelizzazione e il servizio della carità, e avremo cura di far conoscere il carisma di Sant’Angela Merici.

22.5  Nella Compagnia manifesteremo concretamente la carità che ci unisce, con l’aiuto alle sorelle e con la collaborazione alle attività e alle iniziative proposte per il bene della compagnia.

22.6  Se la Compagnia gestisce Opere educative o caritative, quelle tra noi che scelgono liberamente di impegnarvisi, sappiano che la loro presenza diventerà testimonianza significativa, se saranno evidenti la comunione fraterna e lo spirito di accoglienza e di condivisione e se verrà mantenuto lo stile di vita secolare.

22.7  Il carattere secolare della nostra consacrazione che ci pone fermento nel mondo, suggerisce il criterio del riserbo sulla nostra appartenenza alla Compagnia. Qualora determinate situazioni richiedano di rendere aperta testimonianza della nostra scelta di vita, manterremo un doveroso rispetto per la scelta degli altri membri della Compagnia.

CAPITOLO QUINTO
UNITE INSIEME

LA COMPAGNIA

23.1 “Unite insieme”31 nella Compagnia condividiamo la grazia della presenza del Signore tra noi, facciamo esperienza di fraternità e troviamo sostegno e aiuto per vivere la nostra vocazione e missione.

23.2 Ognuna di noi si sentirà partecipe e corresponsabile della vita della Compagnia. Si impegnerà in una attiva collaborazione secondo la propria capacità e competenza. Sarà pronta ad assumere quei compiti che il bene della Compagnia richiederà e li adempirà nel rispetto delle norme stabilite dalla Chiesa per gli istituti secolari.

23.3 Ad alcune tra noi, è affidato dalla Chiesa e dalla Compagnia il compito di guida e di servizio. A imitazione del Signore Gesù, venuto in questo mondo non per essere servito, ma per servire, l’autorità nella Compagnia sarà vissuta dalle Responsabili, secondo lo stile tracciato per esse da Sant’ Angela Merici che le ha preposte ad essere custodi e madri delle “spose dell’Altissimo” 32. La Direttrice, in particolare, avrà cura di essere strumento di unità e di comunione, di dialogo, di animazione e di guida; promuoverà l’attiva partecipazione di tutti i membri alla vita della Compagnia; si prodigherà per un cammino secondo le indicazioni della Chiesa, perché la Compagnia  viva, in fedeltà dinamica, il proprio carisma. Verso le sorelle sarà sollecita e vigilante, e si sforzerà di essere affabile e umana, esemplare e coerente.

L’ASSEMBLEA

24.1  L’Assemblea, organismo deliberativo della Compagnia, rappresenta anche un grande momento di comunione. Può essere ordinaria o straordinaria.

24.2  L’Assemblea ordinaria ha il compito di: eleggere la Direttrice e il suo Consiglio; fare le necessarie verifiche; proporre le linee programmatiche; prendere provvedimenti e decisioni di grande importanza per la vita della Compagnia; fare o rinnovare eventuali Ordinamenti propri; informare ufficialmente la Compagnia su particolari situazioni o esigenze; promuovere la vitalità della Compagnia; approfondire aspetti particolari delle Costituzioni e delle proprie tradizioni.

24.3  L’Assemblea ordinaria verrà convocata dalla Direttrice ogni sei anni, con possibilità di anticipo o di posticipo non superiore ai tre mesi. Nella convocazione sarà precisato l’ordine del giorno.

24.4  L’Assemblea straordinaria potrà essere convocata dalla Direttrice, per questioni di notevole importanza che non possono attendere l’Assemblea ordinaria, su richiesta dei due terzi delle componenti la Compagnia, oppure anche per iniziativa della Direttrice stessa, con il consenso del suo Consiglio.

24.5  Fanno parte dell’Assemblea, ordinaria o straordinaria, tutte le Consacrate della Compagnia. Le Consacrate a vita, oltre a esprimere il proprio voto, potranno essere elette nell’Organismo di governo della Compagnia. Colei, che per giusto motivo non sarà presente di persona, potrà partecipare per delega o per lettera. Una partecipante non potrà avere più di una delega. Il voto per lettera sarà valido solo per la prima votazione.

24.6 Per la validità dell’Assemblea è necessaria la partecipazione, di persona o per delega o per lettera, della maggior parte delle Consacrate della Compagnia. Le delibere dell’Assemblea, salvo quanto previsto diversamente nelle presenti Costituzioni, saranno prese a maggioranza assoluta delle partecipanti.

24.7  Le partecipanti alle elezioni eleggeranno persone che riconoscono idonee e che siano disposte a dedicare, in gratuità, tempo ed energie all’eventuale nuovo incarico.

24.8  Riunita l’Assemblea, la presidenza della stessa sarà assunta dalla Direttrice. Saranno elette a maggioranza relativa due scrutatrici e la segretaria dell’Assemblea che redigerà il verbale. L’Assemblea ordinaria procederà con distinte votazioni alla elezione della Direttrice, della vice-Direttrice e, secondo il numero stabilito dall’Assemblea stessa, delle Consigliere. Per la elezione della Direttrice si richiede la maggioranza assoluta dei voti nei primi due scrutini e quella relativa nei successivi. La Direttrice appena eletta assumerà la presidenza dell’Assemblea. Per la elezione della vice-Direttrice si richiede la maggioranza assoluta dei voti nel primo scrutinio e quella relativa nei successivi. Per la elezione delle Consigliere si procederà singolarmente o in unica votazione come deciderà l’Assemblea; risulteranno elette quelle che avranno conseguito il maggior numero di voti. A parità di voti risulterà eletta colei che è più anziana di età. Se sarà scelta la votazione unica, il numero delle preferenze dovrà essere, al massimo, pari al numero delle Consigliere da eleggere.

24.9  La Direttrice sarà rieleggibile per un altro sessennio consecutivo e per altri sessenni, purché non consecutivi. Il senso di questa norma dovrà essere opportunamente tenuto presente anche per le elezioni della vice-Direttrice e delle Consigliere e per le nomine di altre Responsabili, nella stessa funzione.

24.10  Le decisioni di carattere straordinario dell’Assemblea ordinaria o straordinaria, relative all’esercizio di eventuali Opere della Compagnia, dovranno essere sottoposte per la conferma al Vescovo della diocesi in cui la Compagnia ha la sua sede. Gli Ordinamenti che la Compagnia riterrà opportuno darsi saranno inviati prima al Consiglio della Federazione, perché ne verifichi la concordanza con le Costituzioni, e successivamente saranno confermati dallo stesso Vescovo. Tutte le altre delibere dell’Assemblea, così come le elezioni, avranno effetto immediato. Delle avvenute elezioni sarà informato il medesimo Vescovo.

 L’ORGANISMO DI GOVERNO

25.1  La Direttrice e il suo Consiglio costituiscono l’Organismo di governo della Compagnia.

25.2  E’ compito della Direttrice, coadiuvata dal suo Consiglio: mantenere vivo e incrementare lo spirito della Compagnia; favorire in essa la comunione; vigilare sull’osservanza della Regola e delle Costituzioni; promuovere iniziative e sostenere gli sforzi per un cammino di santificazione delle sorelle; essere attenta e vicina alle singole Consacrate; provvedere alle necessità della Compagnia; portare a compimento le disposizioni dell’Assemblea.

25.3  Il Consiglio sarà composto dalla vice-Direttrice e da un numero di Consigliere stabilito dall’Assemblea con un massimo di undici Consigliere.

25.4  E’  compito del Consiglio: collaborare attivamente con la Direttrice per promuovere la vita della Compagnia in fedeltà al carisma; cercare insieme le soluzioni ai problemi che si presenteranno.

25.5  Il Consiglio sarà convocato dalla Direttrice normalmente ogni due mesi. Sarà presieduto dalla Direttrice stessa o dalla vice-Direttrice, se delegata dalla Direttrice,  e per la sua validità sarà necessaria la maggioranza assoluta delle componenti. Le decisioni saranno prese validamente a maggioranza assoluta. Chi presiede non vota. In caso di parità, dopo due scrutini, chi presiede potrà dirimere la parità con un suo voto.

25.6  Con il consenso del suo Consiglio, la Direttrice nominerà, possibilmente tra le Consigliere, la Segretaria e l’Economa.

25.7  Con il consenso del suo Consiglio, la Direttrice nominerà la Responsabile della formazione. Questa, con il consenso della Direttrice, potrà essere coadiuvata da membri della stessa Compagnia o di altre Compagnie federate, che devono agire d’accordo, coscienti della loro comune responsabilità.

25.8  Se la Compagnia è numerosa, o se i suoi membri risiedono lontano dalla sua sede, la Direttrice, con il consenso del suo Consiglio, potrà costituire gruppi formati da persone non necessariamente residenti nello stesso luogo; e, sentito il parere del gruppo interessato, potrà nominare le Responsabili per animare tali gruppi, alle quali eventualmente affiderà deleghe particolari.

25.9  Quando vengono trattati problemi specifici e per una verifica sulla vita della Compagnia, la Direttrice potrà invitare occasionalmente alla riunione del Consiglio quei membri che nella Compagnia hanno una particolare competenza o incarico di responsabilità pur non essendo Consigliere; il loro intervento avrà un carattere consultivo, ma la loro presenza costituisce un momento arricchente di verifica e di proposta.

25.10  Se per decesso o per altro grave motivo la Direttrice non può esercitare il proprio mandato, la vice-Direttrice, informato il Vescovo della Diocesi in cui la Compagnia ha la sua sede, assume temporaneamente il governo della Compagnia e deve, entro tre mesi, riunire l’Assemblea per le elezioni della Direttrice e del suo Consiglio. Eventuale rinuncia da parte della Direttrice dovrà essere accettata dalla Santa Sede. In caso di decesso o di rinuncia della vice-Direttrice, accettata dalla Direttrice, con il consenso del suo Consiglio, subentrerà la prima Consigliera, mentre quando viene meno una Consigliera, per decesso o per rinuncia accettata dalla Direttrice, la Direttrice stessa, con il consenso del suo Consiglio, ne nominerà una nuova, scelta tra le Consacrate a vita, tenendo presenti possibilmente le indicazioni dell’Assemblea.

LA COMPAGNIA E I BENI TEMPORALI

26.1  Le singole Compagnie agli effetti della personalità giuridica civile hanno una loro propria denominazione. Hanno capacità di acquistare, possedere, amministrare autonomamente beni temporali, in misura atta ad assicurare la loro vita e la loro missione apostolica, e possono anche alienarli. I beni temporali della Compagnia sono beni ecclesiastici e sono retti dal Libro Quinto del Codice di Diritto canonico.

26.2  La Direttrice è di diritto responsabile dei beni della Compagnia. Essa, sentito il parere del suo Consiglio, può nominare sé, o un altro membro della Compagnia, come legale rappresentante della Compagnia stessa. L’ Economa amministra i beni temporali della Compagnia sotto la direzione della Direttrice, e, una volta all’anno, renderà conto al Consiglio. La Direttrice poi darà un resoconto della amministrazione all’Assemblea ordinaria. Per tutto ciò che può ridurre il patrimonio stabile della compagnia, o peggiorarne la situazione, la Direttrice deve avere l’autorizzazione dell’Assemblea della Compagnia.

26.3  La singola Compagnia deciderà a quale Compagnia federata, giuridicamente capace, lasciare i beni temporali che le appartengono, in caso di estinzione della Compagnia stessa.

26.4 Qualora tale decisione non sia stata presa in precedenza, il Consiglio della Federazione, al momento della dichiarazione di estinzione della Compagnia, deciderà a quale Compagnia  giuridicamente capace attribuire tali beni . Tale decisione diverrà efficace con la conferma della Santa Sede.33

 I FEDELI ASSOCIATI

27.1  Ogni Compagnia, con delibera della propria Assemblea, può decidere di affiancare alla Compagnia stessa un gruppo di fedeli associati che si impegneranno, nel proprio stato di vita, a vivere la vita evangelica nella luce della spiritualità di Sant’Angela Merici.

27.2  Le modalità di appartenenza al gruppo degli associati, e di organizzazione, saranno disciplinate dall’Assemblea della Compagnia.

 IL VESCOVO E LA COMPAGNIA

28  Il Vescovo della diocesi in cui la Compagnia ha sede, a norma del diritto e di quanto previsto dalle presenti Costituzioni, è padre e pastore della Compagnia nonché l’autorità ecclesiastica competente nei riguardi della Compagnia stessa e dei suoi membri. A lui in particolare spetta la conferma degli eventuali Ordinamenti della Compagnia. La Compagnia, per tradizione, vive un peculiare rapporto con il Vescovo e partecipa attivamente, per quanto possibile, alla vita e alla missione della Chiesa locale.

 L’ASSISTENTE ECCLESIASTICO

29.1  Lo spirito di partecipazione della Compagnia alla vita della diocesi e lo speciale rapporto con il proprio Vescovo, trovano una significativa espressione nella nomina dell’Assistente ecclesiastico.

29.2  Nominato dall’Ordinario della diocesi in cui ha sede la Compagnia, su proposta che la Direttrice farà con il consenso del suo Consiglio, l’Assistente ecclesiastico: alimenterà nella Compagnia il senso della Chiesa; sarà fedele interprete della voce della Chiesa locale e universale; porterà la sua specifica competenza in campo spirituale; riunirà membri e responsabili attorno all’Eucaristia e alla Parola di Dio.

29.3  Nel rispetto delle reciproche competenze collaborerà con la Direttrice e il suo Consiglio per diffondere la conoscenza e la stima della consacrazione secolare e per alimentare nella Compagnia sentimenti di fraternità.

29.4  L’Assistente ecclesiastico parteciperà con presenza consultiva alle riunioni del Consiglio e alle Assemblee della Compagnia.La Direttrice gli comunicherà l’ordine del giorno e, se impossibilitato ad essere presente, lo informerà di quanto trattato.

29.5  L’Assistente ecclesiastico curerà di mantenere rapporti cordiali con gli Assistenti ecclesiastici delle altre Compagnie e con l’Assistente ecclesiastico del Consiglio della Federazione, per una feconda collaborazione, nel clima di intesa e di concordia che unisce tutte le Compagnie.

29.6  La Direttrice, con il consenso del suo Consiglio, potrà indicare all’Assistente ecclesiastico alcuni nominativi per la scelta di uno o più vice-Assistenti che, confermati dal loro Vescovo, collaboreranno con lui.

29.7  L’Assistente ecclesiastico durerà nell’ufficio quanto il Consiglio e non sarà proposto dalla Direttrice per più di due sessenni consecutivi.

29.8  I Sacerdoti chiamati a questo ministero imposteranno la loro collaborazione con un sincero rispetto e una profonda conoscenza della storia della Compagnia e della sua spiritualità.

CAPITOLO SESTO
NELLO STESSO CARISMA

LA FEDERAZIONE

30.1  Le Compagnie diocesane e interdiocesane unite tra loro costituiscono la Federazione: “Compagnia di Sant’Orsola”, Istituto secolare di Sant’Angela Merici.

30.2  La Federazione si propone di: accrescere la comunione fraterna tra le Compagnie mediante incontri e aiuti reciproci; favorire lo scambio delle esperienze; promuovere convegni di studio e di approfondimento sulla storia della Compagnia e sul carisma proprio, sulla spiritualità mericiana, sulle Costituzionie su temi di interesse generale; curare pubblicazioni di comune utilità; mantenere relazioni con la Santa Sede. Ogni Compagnia federata è chiamata a contribuire al raggiungimento delle finalità della Federazione mediante la preghiera, la carità vicendevole e la collaborazione.

 L’ASSEMBLEA

31.1  L’organismo deliberativo della Federazione è l’Assemblea, che può essere ordinaria o straordinaria.

31.2  L’Assemblea ordinaria sarà convocata dalla Presidente della Federazione ogni sei anni, con possibilità di anticipo o di posticipo non superiore ai tre mesi e con un preavviso di almeno sei mesi, per l’elezione del Consiglio della Federazione, per una verifica della vita della Federazione e per una sua programmazione, oltre che per questioni importanti relative alla vita della Federazione. Nella convocazione sarà precisato l’ordine del giorno tenendo presenti anche eventuali proposte delle Compagnie.

31.3  L’Assemblea straordinaria sarà convocata dalla Presidente per questioni di notevole importanza che non possono attendere l’Assemblea ordinaria La sua convocazione potrà avvenire su richiesta dei due terzi delle Direttrici delle Compagnie, oppure per iniziativa della Presidente, con il consenso del Consiglio.

31.4  Fanno parte dell’Assemblea, ordinaria o straordinaria, con diritto di voto: le Direttrici delle Compagnie diocesane e interdiocesane, o loro Delegate; le Delegate di ogni Compagnia elette dai membri, una ogni cinquanta membri o frazione di cinquanta, fino a un massimo di quattro; le Delegate elette dai Gruppi Isolati, una per ogni gruppo; le ex Presidenti; i membri del Consiglio in carica. Il numero delle Delegate elette deve essere almeno pari a quello dei membri di diritto; se non lo fosse la Presidente, con il consenso del Consiglio, darà alle Compagnie diverse indicazioni in merito. All’Assemblea possono partecipare, senza diritto di voto, L’Assistente del Consiglio della Federazione e gli Assistenti delle Compagnie. Per la validità dell’Assemblea è necessaria la presenza della maggioranza di coloro che ne fanno parte. Le delibere dell’Assemblea, salvo quanto previsto diversamente nelle presenti Costituzioni, saranno prese a maggioranza assoluta delle partecipanti.

31.5  La Presidente coadiuvata dalla vice-Presidente e dalle Consigliere presiederà l’Assemblea. Saranno elette a maggioranza elettiva due scrutatrici e la segretaria che redigerà il verbale.

31.6  L’Assemblea ordinaria eleggerà il Consiglio della Federazione, costituito dalla Presidente, da una vice-Presidente e da undici Consigliere, tra i membri di consacrazione a vita che abbiano compiuto 35 anni di età.

31.7  Almeno un mese prima della data di convocazione dell’Assemblea, il Consiglio invierà alle singole Compagnie un elenco indicativo, comprendente sia i nominativi proposti da ciascuna Compagnia, nella proporzione di uno ogni cinquanta membri o frazione di cinquanta fino a un massimo di quattro, sia i nominativi proposti dal Consiglio della Federazione. L’elenco sarà formato tenendo presenti le esigenze delle diverse culture nazionali.

31.8  Le persone in esso incluse dovranno essere disposte a dedicare, in gratuità,tempo ed energie all’eventuale nuovo incarico.

31.9  In primo luogo si eleggerà la Presidente. Per la validità della sua elezione sono richiesti i due terzi dei voti nei primi due scrutini e la maggioranza assoluta a partire dal terzo. Si procederà successivamente alla elezione, a scrutinio individuale, della vice-Presidente e delle Consigliere. Per la validità della elezione sono necessarie la maggioranza assoluta dei voti per la vice-Presidente e la maggioranza relativa per le Consigliere. A parità di voti risulterà eletta colei che è più anziana di età. Delle avvenute elezioni sarà informata la Santa Sede.

31.10  La Presidente appena eletta assumerà la presidenza dell’Assemblea. Completata l’elezione del Consiglio, questo si insedierà a pieno titolo con conseguente passaggio delle consegne da parte del Consiglio uscente.

31.11  E’ opportuno che la Presidente, per il tempo che esplicherà tale funzione, lasci eventuali incarichi impegnativi nella propria Compagnia.

31.12  La Presidente della Federazione, la vice-Presidente e le Consigliere potranno essere rielette nella stessa funzione per un secondo sessennio consecutivo e per altri sessenni, purché non consecutivi. Una Compagnia non potrà avere più di un suo membro nel Consiglio della Federazione a meno che le sue Consacrate siano in numero superiore a duecento; in tal caso i membri potranno essere due. La Compagnia federata di Brescia, avrà in seno a tale Consiglio, un membro di diritto, essendo Brescia la città dove è stata fondata la Compagnia.

L’ORGANISMO DI SERVIZIO

32.1  Il Consiglio della Federazione è un Organismo di servizio a favore delle Compagnie federate.

32.2  Il  Consiglio della Federazione avrà cura di attuare le finalità della Federazione e in particolare sarà a disposizione per: sostenere iniziative di approfondimento della Regola e delle Costituzioni, nella fedeltà allo spirito proprio della istituzione mericiana; aiutare le Compagnie su loro specifica richiesta, a risolvere eventuali difficoltà; deliberare in merito  all’incorporazione di Compagnie nella Federazione; fungere da Organismo di governo per i Gruppi Isolati.

32.3  La Presidente svolgerà compiti di rappresentanza per la Federazione.Potrà assumere funzione di procuratore per questioni riservate alla Santa Sede su mandato esplicito delle singole Compagnie. A tale scopo, quando lo ritenesse opportuno, potrà delegare altro membro del Consiglio.

32.4  La Presidente entro un mese dalla sua elezione, provvederà, con il consenso del Consiglio, a nominare la Segretaria e l’Economa del Consiglio, possibilmente tra i membri del Consiglio stesso. E, sentita la Segretaria, potrà nominare una vice-Segretaria. Il Consiglio, appena possibile, costituirà una Giunta composta dalla Presidente, dalla vice-Presidente, dalla Segretaria e da un minimo di due Consigliere. Essa avrà compiti esecutivi per quanto delibera il Consiglio e potrà essere convocata dalla Presidente ogniqualvolta lo ritenga opportuno.

32.5  La Presidente potrà, a sua discrezione, invitare altri membri a partecipare alle riunioni del Consiglio quando verranno esaminate questioni per le quali abbiano particolare competenza o responsabilità.

32.6  La Presidente convocherà il Consiglio almeno tre volte all’anno. Il Consiglio potrà essere convocato anche su richiesta di almeno due terzi dei membri del Consiglio stesso. Per la validità delle decisioni occorre sia la presenza di sei membri del Consiglio, oltre alla Presidente, oppure alla vice-Presidente, se delegata, sia il conseguimento della maggioranza dei voti. Colei che presiede ha diritto di voto.

32.7  Se viene a mancare la Presidente, la funzione di Presidente verrà assunta dalla vice-Presidente che ne informerà la Santa Sede; e la prima eletta tra le Consigliere assumerà la funzione di vice-Presidente. Se viene a mancare la vice-Presidente, la sua funzione verrà assunta dalla prima eletta tra le Consigliere. Se viene meno una Consigliera il Consiglio ne nominerà una nuova, tenendo presenti possibilmente le indicazioni dell’Assemblea ordinaria. L’eventuale rinuncia della Presidente dovrà essere accettata dalla Santa Sede, mentre l’eventuale rinuncia di altro membro del Consiglio dovrà essere accettata dal Consiglio stesso.

33  L’Organismo di servizio della Federazione, costituito dalla Presidente, dalla vice-Presidente e dalle Consigliere, sarà sostenuto per le iniziative a carattere finanziario dalle offerte liberamente erogate dalle singole Compagnie e dai singoli membri. L’Economa del Consiglio della Federazione amministra le offerte ricevute sotto la direzione della Presidente, e, una volta all’anno, renderà conto al Consiglio. La Presidente poi darà un resoconto della amministrazione all’Assemblea ordinaria.

I GRUPPI ISOLATI

34  I Gruppi Isolati sono quei gruppi che si vanno formando senza che nessuna Compagnia possa assumersene la cura. Per essi la Presidente e il Consiglio avranno le funzioni che la Direttrice e il suo Consiglio hanno nelle Compagnie diocesane. Per ciascuno di essi la Presidente, con il consenso del Consiglio, nominerà una Responsabile locale che potrà avere deleghe particolari.

UNA NUOVA COMPAGNIA

35.1  Per la costituzione di una nuova Compagnia occorre aver raggiunto il numero di dodici membri di consacrazione almeno temporanea e ottenere l’incorporazione nella Federazione. L’incorporazione sarà concessa dal Consiglio della Federazione e dovrà essere confermata dalla Santa Sede. Ne sarà informato il Vescovo della Diocesi in cui la nuova Compagnia ha la sua sede.

35.2  Una volta costituita, una Compagnia resterà in vita qualunque sia il numero dei membri.

35.3 Quando una Compagnia si riduce al numero di membri stabilito nell’Assemblea della Federazione è auspicabile, anche ai fini di garantire la necessaria  formazione e il sostegno dei membri, che si unisca attraverso fusione  ad altra Compagnia la quale, sul piano ecclesiale, sarà considerata Compagnia interdiocesana. La decisione, presa dall’Assemblea di ciascuna  delle due Compagnie e autorizzata dal Consiglio della Federazione,  diverrà efficace con la conferma  della Santa Sede. Dell’avvenuta fusione saranno informati i Vescovi delle Diocesi in cui le Compagnie hanno la loro sede.34

35.4Quando una Compagnia viene ad estinguersi di fatto, per mancanza di membri, il Consiglio della Federazione ne dichiara l’estinzione con atto formale che diverrà efficace con la conferma della Santa Sede.35

 L’ASSISTENTE ECCLESIASTICO

36.1  Il particolare legame che ci unisce alla Chiesa e la volontà di essere in totale e filiale unione con il Santo Padre e in docile adesione all’insegnamento del Magistero, trovano espressione nella nomina dell’Assistente ecclesiastico.

36.2  La Santa Sede, sentita la Presidente della Federazione, che avrà avuto il consenso del Consiglio, nominerà un Assistente ecclesiastico per il Consiglio della Federazione.

36.3  L’Assistente ecclesiastico: porterà nel Consiglio la voce autorevole della Chiesa e la sua specifica competenza in campo spirituale; favorirà rapporti fraterni tra gli Assistenti ecclesiastici delle Compagnie; collaborerà con la Presidente e il Consiglio alla diffusione della conoscenza e della stima della istituzione mericiana nella Chiesa universale;su richiesta del Consiglio, animerà iniziative formative e spirituali della Federazione.

36.4  L’Assistente ecclesiastico parteciperà con presenza consultiva alle riunioni del Consiglio e alle Assemblee della federazione. La Presidente gli comunicherà l’ordine del giorno e, se impossibilitato ad essere presente, lo informerà di quanto trattato.

36.5  La Presidente con il consenso del Consiglio potrà indicare all’Assistente ecclesiastico alcuni nominativi per la scelta di uno o più vice-Assistenti che collaboreranno con lui. L’Assistente, dopo aver sentito il parere dei rispettivi Vescovi, sottoporrà la nomina alla Santa Sede per la regolare conferma.

36.6  L’Assistente ecclesiastico durerà nell’ufficio quanto il Consiglio.

CAPITOLO SETTIMO
COSTITUZIONI E ORDINAMENTI

37.1  Ogni Consacrata si richiamerà costantemente alla Regola, ai Ricordi e al Testamento di Sant’Angela Merici perché lo stare aderenti alle proprie origini conserva  e alimenta energie spirituali capaci sempre di tracciare la via per un autentico rinnovamento.

37.2  Nelle presenti Costituzioni e negli eventuali Ordinamenti della sua Compagnia, ogni Consacrata troverà norme e indicazioni per un cammino vitale nella Chiesa e nel mondo.

38.1  L’interpretazione ufficiale delle Costituzioni e la concessione di eventuali deroghe alle loro norme, spettano alla Santa Sede.

38.2  L’interpretazione degli Ordinamenti delle Compagnie e la concessione di eventuali deroghe alle loro norme, spettano al Vescovo della diocesi in cui la Compagnia ha sede.

38.3  Ogni proposta di modifica alle Costituzioni, salvi sempre il carisma e le sane tradizioni, spetta all’Assemblea della Federazione che si esprimerà con la maggioranza dei due terzi, e dovrà essere approvata dalla Santa Sede.

38.4  Ogni proposta di modifica agli Ordinamenti delle Compagnie spetta all’Assemblea delle stesse che si esprimerà con la maggioranza dei due terzi, dovrà essere verificata dal Consiglio della Federazione per la concordanza con le Costituzioni, e poi confermata dal Vescovo della diocesi in cui la Compagnia ha sede.

39  Il testo ufficiale delle Costituzioni è quello in lingua italiana depositato presso la Santa Sede.

INTEGRAZIONI art.   26.3 e 35.2 delle COSTITUZIONI
deliberate dall’Assemblea Ordinaria della Federazione in data 27 luglio 2000
APPROVATE  dalla SANTA SEDE con decreto del 25 settembre 2000

26.3 La singola Compagnia deciderà a quale Compagnia federata, giuridicamente capace, lasciare i beni temporali che le appartengono, in caso di estinzione della Compagnia stessa.

26.4 Qualora tale decisione non sia stata presa in precedenza, il Consiglio della Federazione, al momento della dichiarazione di estinzione della Compagnia, deciderà a quale Compagnia giuridicamente capace attribuire tali beni. Tale decisione diverrà efficace con la conferma della Santa Sede.

35.2 Una volta costituita, una Compagnia resterà in vita qualunque sia il numero dei membri.

35.3 Quando una Compagnia si riduce al numero di membri stabilito nell’Assemblea della Federazione è auspicabile, anche ai fini di garantire la necessaria formazione e il sostegno dei membri, che si unisca attraverso fusione ad altra Compagnia la quale, sul piano ecclesiale, sarà considerata Compagnia interdiocesana. La decisione, presa dall’Assemblea di ciascuna delle due Compagnie e autorizzata dal Consiglio della Federazione, diverrà efficace con la conferma della Santa Sede. Dell’avvenuta fusione saranno informati i Vescovi delle Diocesi in cui le Compagnie hanno la loro sede.

35.4 Quando una Compagnia viene ad estinguersi di fatto, per  mancanza di membri, il Consiglio della Federazione ne dichiara l’estinzione con atto formale che diverrà efficace con la conferma della Santa Sede.

NOTE:

  1. Angela Merici, Regola, Prologo
  2. Angela Merici, Regola, Prologo
  3. Art. 1.4 integrazioni votate dall’Assemblea il 9 luglio 2018 e approvato dalla Santa Sede con Decreto del 28 settembre 2018
  4. S. Angela Merici, Ricordi, 5° Ricordo, 9° Ricordo
  5. S. Angela Merici, Regola, Prologo
  6. S. Angela Merici, Regola, Prologo
  7. S. Angela Merici, Regola, Prologo
  8. cfr GABRIELE COZZANO, Risposta contro quelli [che] persuadono la clausura alle Vergini di sant’Orsola, ms, 1540-46, [50v – 51r], Biblioteca Queriniana, Brescia 
  9. S. Angela Merici, Regola, Della orazione
  10. S. Angela Merici, Regola, Prologo
  11. S. Angela Merici, Regola, Della verginità 
  12. S. Angela Merici, Ricordi, 7° Ricordo
  13. S. Angela Merici, Testamento, 10° Legato
  14. Codice di Diritto canonico (CDC), canoni 696 e 697
  15. CDC, canone 729 e quelli in esso contenuti
  16. CDC, canoni 694 e 695
  17. CDC, canone 700
  18. CDC, canone 730 e quelli in esso citati
  19. S. Angela Merici, Regola, Dell’orazione
  20. cfr S. Angela Merici, Ricordi, 5° Ricordo, 7° Ricordo
  21. S. Angela Merici, Regola, Dell’obbedienza
  22. S. Angela Merici, Regola, Dell’obbedienza
  23. S. Angela Merici, Regola, Dell’obbedienza
  24. S. Angela Merici, Regola, Dell’obbedienza
  25. S. Angela Merici, Regola, Dell’obbedienza
  26. S. Angela Merici,  Regola, Della verginità
  27. S. Angela Merici,  Regola, Della verginità
  28. S. Angela Merici, Regola, Della povertà
  29. Art. 21.3 integrazioni votate dall’Assemblea il 9 luglio 2018 e approvato dalla Santa Sede con Decreto del 28 settembre 2018
  30. S. Angela Merici, Ricordi, 5° Ricordo
  31. cfr S. Angela Merici, Regola, Prologo; Ricordi,9°ricordo
  32. S. Angela Merici, Ricordi, Prologo 
  33. Integrazioni art. 26.4 deliberate dall’Assemblea Ordinaria della  Federazione in data 27 luglio 2000 Approvate dalla Santa Sede con Decreto del 25 settembre 2000
  34. Integrazioni art. 35.3 deliberate dall’Assemblea Ordinaria della  Federazione in data 27 luglio 2000 Approvate dalla Santa Sede con Decreto del 25 settembre 2000
  35. Integrazioni art. 35.4 deliberate dall’Assemblea Ordinaria della  Federazione in data 27 luglio 2000 Approvate dalla Santa Sede con Decreto del 25 settembre 2000