…se vi sforzerete…per l’avvenire

Condividiamo IL PENSIERO DELLA PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE pubblicato nel 3° numero del nostro giornalino.

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Mi capita, a volte, di ascoltare riflessioni che, nella loro semplicità e attraverso l’esposizione verbale di chi ha più strumenti di me per raccontare, mi rendono chiaro un pensiero o una considerazione che confusamente provavo…

Ho sentito questa affermazione da un esperto in accompagnamento e formazione: “… la mentalità comune oggi diffusa ritiene che sia buona cosa solo ciò che soddisfa, che appaga, e il criterio sottostante, che è quello del benessere, ha ormai sostituito il criterio oggettivo del bene…” (v. articolo di Antonio Montanari su “Incontro” pag. 6) Davvero anche per noi cristiane/consacrate “con uno speciale titolo”, è stato “rimosso”… o per lo meno accantonato… il verbo “sforzarsi”? … sacrificarsi…?

Non penso, ma penso anche che dobbiamo costantemente porci in atteggiamento di vigilanza … di conversione …

Mi sono ripresa le parole di Sant’Angela contenute nella Regola: “Se vi sforzerete per l’avvenire […](R pr,23)

Sant’Angela non nasconde la realtà e con grande sapienza ci indica la strada: non c’é vera sequela del Signore Gesù se non ci si sforza, “con tutte le nostre forze” di vivere “…come si richiede alle vere spose dell’Altissimo”. (R pr, 23)

Le spose dell’Altissimo sono delle “poverette” che hanno ricevuto un dono talmente singolare e grande che altre persone, pur importanti, non hanno né potranno avere!

Allora sono spose che cercano, con tutte le loro forze di vivere secondo il Vangelo e secondo “… la Regola che Dio, per sua grazia ci ha concesso”. (R pr,29)

Lo sforzo non le spaventa e con amabile determinazione si impegnano a prendere la propria croce e a camminare ogni giorno incontro al Signore e a tutti i fratelli e le sorelle che Lui mette sulla strada, cominciando da quelle più vicine …

E’ proprio l’andare incontro ai fratelli e alle sorelle che richiede sforzo, perché comporta una padronanza delle nostre istintive pulsioni che ci spingono a comportarci secondo i sentimenti e le reazioni del momento.

La carità, che tutto dirige al “… bene di coloro che amano Dio…”, (Rm 8, 28) non è facile e immediata, ma richiede appunto “sforzo” e “perseveranza”, nella certezza che il Signore ci accompagna e ci sostiene.

Sant’Angela, ci aiuta ad indirizzare i nostri sforzi, nel campo della Carità, con indicazioni molto concrete: “…non rispondendo superbamente, non facendo le cose malvolentieri, non restando adirata, non mormorando, non riportando cosa alcuna di male …” (R. Cap. IX Della verginità, 15-19) perché non ci avvenga mai di dire con la bocca, “…Signore, Signore…” mentre il cuore, che genera atteggiamenti e comportamenti, è lontano dal Vangelo.

…Ma una grande speranza ci sostiene “… per l’avvenire”, come a dire che si può, e si deve, ricominciare ogni giorno…

Maria Razza

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